Arcigay La Rocca @ Torino Pride

Grazie a tutte le persone che hanno contribuito al successo ed alla festosità del Torino Pride 2006. È stato bellissimo anche perché ne abbiamo potuto condividere questa grande emozione stando tutt* insieme sul pullman, sul carro, per le strade. Nelle prossime pagine ne pubblichiamo alcune fotografie, commenti e documenti.

Il commento di Sara, una compagna di viaggio e di Pride

Emozionantissimo è tutto ciò che ho da dire. Un lunghissimo corteo di gay, lesbiche, bisessuali, transessuali, travestiti, eterosessuali, ragazzi, adulti, mamme, papà, bambini, nonni!!!!!!!!!!

Non c’è bisogno di essere dei sovversivi, depravati, pervertiti, per capire che la libertà di ognuno è in pericolo. E che le discriminazioni e l’ignoranza sono ancora dilaganti. Ho amato quei lustrini, quella musica, quel modo di fare festa di fronte al muro di ingiustizie che tutti i giorni si erige di fronte al “diverso”, all’ignoto, perché ciò che non si conosce fa paura e tanti la paura non la affrontano per tutta la vita.

La morale dogmatica e conservatrice della chiesa, la chiesa dei potenti, è distante dalla realtà, dall’amore vero per il prossimo, più di ogni altra. Mossi da interesse si tirano fuori concetti come la famiglia..ma i papi, i cardinali, lo sanno davvero cos’è una famiglia?? Mamma, papà e figli?? Ma lo sanno che nelle rispettose famiglie moderne si consumano drammi grandi e piccoli? Chi sono loro per decidere dell’amore che unisce una famiglia? Che ne sanno loro dell’amore che unisce una coppia eterosessuale o omosessuale che decide di non promettersi e assicurarsi fedeltà, rispetto e amore ETERNI davanti a dio??? Chi può sapere con certezza cosa ci aspetta la vita? Come si può obbligare due persone a promettere qualcosa di così tanto più grande di loro (ti amerò PER SEMPRE, starò con te PER SEMPRE) davanti a dio, per poter vedersi garantiti dei diritti??? Cosa ne sanno il papa, i vescovi, i cardinali, della povertà di cui tanto si riempiono la bocca???? Di come una famiglia arriva alla fine del mese??? O dei sentimenti di una madre che decide di abortire?? COSA NE SANNO DI COSE COSì DISTANTI DALLE LORO BELLE SCRIVANIE DORATE????? Cosa possono saperne loro dell’amore che unisce due uomini o due donne?? E dei figli, della loro educazione, che ne sanno????? Della vita concreta degli italiani e delle italiane cosa ne sanno???????????? NULLA. EPPURE SI IMPICCIANO, eppure possono convincere migliaia di persone che una donna violentata che decide di abortire è un’assassina e per questo va punita, possono convincere migliaia di persone (lasciatemelo dire, ignoranti) che i pacs sono una minaccia alla famiglia perché incoraggiano le persone a diventare omosessuali (come se si potesse decidere il proprio orientamento sessuale secondo il vento che tira)…

GENTE APRITE GLI OCCHI!!!!!!!!!!!!!!!! Il Pride di Torino è fatto di persone normali, di vicini di casa, di omosessuali e di eterosessuali come me che non ne possono piu della gente che non pensa con la propria testa ma che se la fa riempire di stronzate in nome di una falsa morale. Chi era Cristo? Un uomo che girava per le strade sporco e con i vestiti strappati, e che predicava l’amore per il prossimo, che dava tutto quel che aveva per gli altri. Che predicava equità, UGUAGLIANZA e fratellanza.

L’amore per il prossimo è garantirgli i diritti che ha, le libertà dalle schiavitù, fisiche e psicologiche, SEMPRE!!!!!!!! ORA E SEMPRE CONTRO LE DISCRIMINAZIONI E L’IGNORANZA (NEI SECOLI DEI SECOLI).

SARA

Il ringraziamento di Antonio Soggia, uno degli organizzatori.

Care amiche, cari amici, La manifestazione che si è svolta a Torino sabato scorso è stata un enorme  successo: almeno 100.000 partecipanti, 28 carri, decine di associazioni GLBT  e non, una nutrita presenza istituzionale (tra cui due ministri), il tutto accompagnato dal grande entusiasmo mostrato dalle cittadine e dai cittadini torinesi. Tutto questo è stato possibile anche grazie a voi, che siete venute/i a Torino, spesso affrontando un viaggio lungo e faticoso, e avete portato qui le vostre storie, le vostre istanze, la vostra gioia di vivere, riempiendo di colore, e di politica, le strade di una Torino curiosa, ormai abituata ad accogliere grandi eventi come questo. Per tutto questo, a nome del Comitato, va a tutte/i voi un commosso ringraziamento. Questo Pride ci ha insegnato molto: essendo stato capace di “parlare” anche alle persone più lontane dal mondo GLBT, è stato, fin dall’inizio, un Pride per tutte e per tutti; ha dimostrato che è possibile far convivere, com’è avvenuto all’interno del Comitato organizzatore, realtà GLBT molto diverse tra loro, per cultura e collocazione politica, e ha messo in luce l’esigenza di valorizzare tutte le identità del movimento, unito nella lotta per i diritti e al tempo stesso articolato al suo interno in una pluralità di elementi. E’ stata questa “unità nella diversità” la carta vincente di questa esperienza. Vorremmo fosse questa l’eredità più grande che il Comitato Torino Pride 2006, che in questa occasione si è messo al servizio del movimento, lasciasse alla nostra storia e alle nostre lotte.Concludo ricordando a tutte e a tutti che il Pride di Torino continua, con una serie di eventi che copriranno l’intero 2006. Sul sito www.torinopride2006.it potrete seguire il calendario delle iniziative, ma non esitate a contattarmi per avere tutte le informazioni di cui avrete bisogno. Segnalo inoltre che sul sito, nella pagina dedicata alle foto del Pride, è presente un link per condividere le foto della manifestazione di sabato.A chi vi scrive, che nei mesi passati è stato vostro fedele informatore, non resta che inviare a tutte/i voi un ulteriore ringraziamento, carico di nostalgia per le emozioni provate sabato. Tutto ciò nella consapevolezza che, arrotolati gli striscioni e le bandiere della festa, siamo tornati alla nostra quotidianità, spesso segnata da ingiustizie e soprusi. E che, dato che questo non ci piace, riprende la lotta per i diritti di tutte e di tutti. Eventi grandiosi come quelli di sabato scorso ci rendono più forti per affrontarla.

Un fraterno saluto, Antonio Soggia

TORINOPRIDE 2006: un commento di Mirella Izzo

“Il primo Pride italiano davvero LGBT”

A Torino, sabato 17 giugno 2006, si è compiuto un fatto storico che potrebbe sfuggire all’analisi dei più.

Al di là della grande partecipazione solidale dei cittadini torinesi, delle importanti adesioni politiche al Pride, dei carri transgender e lesbico che raccoglievano unitariamente più associazioni di entrambi i movimenti, il fatto davvero nuovo – e come tale storico – è che per la prima volta in Italia, la manifestazione torinese ha saputo realizzare il primo Pride italiano che ha dato spazio a tutte le componenti del movimento. In modo particolare – per quel che ci riguarda più direttamente – il primo Pride in cui le tematiche Transgender non sono risultate un “residuo” della manifestazione, ma presentate con pari dignità e con una visibilità mai vista prima nel nostro paese. Il Carro delle Associazioni Transgender Italiane (Mit, Crisalide, Gruppo Luna) a sfilare come secondo fra i tanti presenti è stato solo un segno di “visibilità” dietro la quale è stato rappresentato un quadro politico in cui le istanze specificatamente Transgender hanno avuto pari visibilità a quelle specificatamente Gay e Lesbiche.

E’ sufficiente aprire la rassegna stampa odierna per vedere che per la prima volta, più di un media ha incluso, fra le rivendicazioni politiche del “Pride”, anche l’istanza della necessità di rivedere la legge 164/82 sul “cambio di sesso” secondo una logica per cui l’ìntervento chirurgico sui genitali non sia più un passaggio obbligato, come un pegno da pagare alla società per avere diritto alla propria vera identità di genere.

Non potremmo non riconoscere che qualcosa è cambiato rispetto al passato: che un fatto storico per il movimento LGBT italiano si è compiuto. Un coro di dichiarazioni e di “report” mediatici inclusivi delle istanze di tutti, con pari dignità e visibilità per tutte le componenti del “Movimento”. Una conquista per il movimento trans italiano che non è certamente “esplosa” improvvisamente nella giornata del 17 ma che corrisponde ad anni di lavoro nei quali, attraverso un lavoro capillare informativo interno al movimento, si è guadagnato sempre più rispetto. Un lavoro a cui ha corrisposto senz’altro (con l’unica eccezione dell’On. Grillini che si ostina a parlare solo di gay e lesbiche) una apertura di credito, una nuova attenzione e disponibilità da parte della maggioranza delle Associazioni Gay e Lesbiche italiane nei confronti del potenziale politico e culturale della comunità transgender italiana. E non può essere una coincidenza che un paio di giorni prima del corteo del “Pride LGBT”, un partito politico dell’Unione, la Rosa nel Pugno, abbia presentato tre progetti di legge riguardanti i diritti delle persone LGBT, uno dei quali espressamente dedicato all’urgenza di porre rimedio alla carenza di diritti delle persone transgender. Speriamo che sia solo l’inizio di un’apertura di tutti i partiti dell’Unione chiamati ad esprimersi sulle “Unioni Civili”, ma anche sulla citata legge 164, sulla legge per il “diritto d’Asilo Politico”, sulla legge per la procreazione assistita, su una legge antidiscriminazione che includa sia l’Orientamento Sessuale, sia l’Identità di Genere.

Non possiamo pertanto che esprimere un grazie di cuore a chi ha permesso, anzi promosso tutto questo, a tutte le Associazioni Torinesi che hanno saputo impostare un “Pride” non discriminatorio al suo interno. In particolar modo un grazie al “Maurice” e al “Gruppo Luna Transessuali” che hanno saputo portare una concretezza e significatività politica della componente Transgender del “movimento”.

Un grazie anche ad Arcigay e Arcilesbica e a tutte le Associazioni che hanno firmato il documento politico del “Pride” per aver saputo contemperare in esso tutte le istanze del movimento e in questo modo dando allo stesso un respiro politico decisamente più ampio. Un grazie anche a noi stesse/i che abbiamo contribuito a scrivere quel documento e a modularlo armonicamente. Infine un grazie personale a Gigi Malaroda, che ha pazientemente saputo far da tramite durante la preparazione politica del Pride fra le diverse esigenze di tante associazioni, a Enzo Cucco, Elio Bresso, Roberta Padovano e Christian Ballarin, rispettivamente coordinatore e portavoci del TorinoPride 2006. A Christian, portavoce transgender del Pride, il ringraziamento particolare per avere tentato, riuscendoci, di unire almeno per un giorno tutte le più rappresentative Associazioni Trans italiane, in un Carro unitario che, ne sono certa, non sarà dimenticato da nessuna/o tra chi ci ha vissuto, standoci sopra, le ore del corteo. Per una volta anche un grazie anche alla maggior parte dei “media” italiani che finalmente sembrano aver capito che il Pride è una manifestazione gioiosa finale dietro cui vi è un evento totalmente politico e non un “carnevale fuori stagione”. Grazie anche a quei partiti, ministri, politici che hanno rivendicato la loro presenza fra noi.

Ultimo ma non ultimo il ringraziamento ai cittadini torinesi che ci hanno infuso coraggio con la loro partecipazione empatica al Pride e che hanno espresso una particolare simpatia umana al “carro Transgender”. Una frase di Porpora Marcasciano, vicepresidente del MIT, mi è rimasta nelle orecchie perché l’ho poi sentita sulle bocche di altri: “Il più bel Pride dopo il “World Pride di Roma del 2000”.

Con tutto il rispetto e il riconoscimento di impegno e amore di chi ha organizzato i Pride degli anni scorsi, non posso che accodarmi a questo coro. Diritti Civili. Se non ora quando? Che stia davvero cambiando qualcosa in Italia, nel suo popolo, nei suoi cittadini, nei suoi “media”, nella sua classe politica, nei confronti del concetto di pari diritti a prescindere dalle “differenze”?

Mirella Izzo presidente onoraria Crisalide AzioneTrans – onlus  http://www.crisalide-azionetrans.it

Genova 18 giugno 2006

PIATTAFORMA DEL MOVIMENTO LGBT ITALIANO

Le organizzazioni italiane lesbiche, gay, bisessuali e transgender promuovono la presente piattaforma programmatica come base di una battaglia unitaria per il raggiungimento della parità giuridica e sociale delle persone lgbt. Riteniamo non rinviabile una fase di riforme che consenta la piena uguaglianza di fronte alla legge di tutte le cittadine e di tutti i cittadini indipendentemente dal loro orientamento sessuale e dalla loro identità ed espressione di genere. Questo presuppone il rispetto del principio della laicità dello Stato italiano e della sua autonomia da ogni ingerenza confessionale, nel rispetto della nostra Costituzione come la più alta fonte di diritto. Le nostre richieste hanno forti radici nella Costituzione italiana, a partire dagli art. 2 e 3, e nella storia dell’Unione Europea, dalla Risoluzione del Parlamento Europeo del 1989 sul “Trattamento delle persone transessuali”, a quella del 1994 sulla “Parificazione dei diritti di gay e lesbiche”, fino al Trattato costituzionale del 2004.

PARI DIRITTI ALLE COPPIE DELLO STESSO SESSO La Carta di Nizza del 2000 garantisce ad ogni cittadino/a europeo/a «il diritto di sposarsi e il diritto a costituire una famiglia». Chiediamo che, in applicazione di quel testo approvato dal Parlamento italiano oltre che degli articoli 2 e 3 della nostra Costituzione, siano riconosciuti giuridicamente i diritti delle famiglie non fondate sul matrimonio, attraverso un istituto giuridico come il Pacs che riconosca i diritti delle coppie di fatto, nell’ottica di un riconoscimento normativo del pluralismo delle forme familiari Respingiamo come infondata la tesi secondo cui l’art. 29 della Costituzione italiana vieterebbe il riconoscimento di questi diritti. Consideriamo, in linea con la dottrina costituzionale, che il concetto di “società naturale” non indica un modello immutabile, ma una formazione sociale che si trasforma nel tempo.Chiediamo pertanto, come è scritto nella Risoluzione del Parlamento europeo del 16 marzo 2000, di garantire «alle coppie dello stesso sesso parità di diritti rispetto alle coppie ed alle famiglie tradizionali » attraverso una specifica legge sulle Unioni Civili sul modello presente nella gran parte dei Paesi europei. Chiediamo di affrontare, sul piano sociale e normativo, il tema della genitorialità omosessuale, cioè dei figli di lesbiche e gay, che riguarda migliaia di genitori e di bambini/e del nostro Paese.

AZIONI POSITIVE CONTRO LE DISCRIMINAZIONI La Direttiva europea 78 del 2000, che imponeva misure contro le discriminazioni sul lavoro motivate da orientamento sessuale, è stata sostanzialmente disattesa dal decreto legislativo che l’ha recepita.La Risoluzione del Parlamento europeo del gennaio 2006 ha chiesto di «assicurare che le persone lesbiche, gay, bisessuali e transgender siano protette da violenze e dichiarazioni di odio omofobico».La sentenza della Suprema Corte Europea del 30 aprile 1996, ha esteso alle persone “che transitano da un sesso all’altro” l’applicazione della Direttiva Europea 76/207 sulla “parità di trattamento tra gli uomini e le donne” e le leggi nazionali ad essa ispirata.In Italia per le persone lgbt sono ancora frequenti le discriminazioni sul lavoro, nella scuola, nella società. Permane un diffuso pregiudizio sociale fondato sulla disinformazione che è all’origine della negazione di diritti fondamentali e che va contrastato anche con strumenti e normativi.Chiediamo che si riattivi l’esperienza delle Commissioni per i diritti delle persone lgbt presso il Ministero per le Pari Opportunità e che si attivino politiche sociali, culturali e formative nei diversi settori dell’azione di governo, dall’Istruzione, al Welfare, dal Lavoro alla Cultura, dalla Salute agli Interni. Chiediamo che questo avvenga anche istituendo specifici tavoli di lavoro e protocolli interministeriali per affrontare in modo organico le questioni omosessuale e transgender, rimuovere le discriminazioni contro le persone lgbt, promuoverne il benessere, contrastare la violenza e il bullismo omofobico e transfobico.Chiediamo che sia istituita una specifica Commissione parlamentare permanente sui diritti civili ed umani.Occorre varare una legge contro le discriminazioni motivate dall’orientamento sessuale e dall’identità di genere, che rimuova gli ostacoli di natura sociale e normativa che limitano l’effettiva uguaglianza delle persone omosessuali e transgender e recepisca in modo pieno e sostanziale le Direttive Europee 207 del 1976 e 78 del 2000. Azioni efficaci per la salute e il benessere Va garantito il diritto alla salute delle persone omosessuali, bisessuali e transgender ponendo fine alle discriminazioni in ambito sanitario, fornendo i mezzi e le informazioni adeguate per un’efficace prevenzione delle malattie a trasmissione sessuale, garantendo i diritti alla cura, all’anonimato e alla dignità sociale delle persone sieropositive e rendendo effettivamente disponibili le terapie sanitarie necessarie alle persone transessuali e transgender. Va ricostituita la Consulta Aids presso il Ministero della Salute e riattivate le campagne ministeriali di informazione sulla prevenzione. Chiediamo che una revisione della legge 164/82 sul cambiamento di sesso, o una sua interpretazione autentica, consentano il cambio anagrafico di nome proprio e identificativo di genere senza l’obbligo di intervento chirurgico genitale. Chiediamo una modifica della legge 40 sulla procreazione medicalmente assistita che ne faccia una legge per e non contro la salute delle donne.

PER L’INTERNAZIONALIZZAZIONE DEI DIRITTI É necessario che l’Italia assuma un ruolo propositivo per il rispetto dei diritti umani nel mondo, per l’abolizione della pena di morte, per la depenalizzazione del reato di omosessualità e transessualità presente nelle legislazione di decine di paesi, per il riconoscimento del diritto d’asilo in Italia per i perseguitati nel mondo a causa del loro orientamento sessuale o della loro identità di genere.

LE NOSTRE LIBERTÀ, LE LIBERTÀ DI TUTTE E TUTTI Leghiamo le nostre battaglie per i diritti delle persone lgbt ad una più generale battaglia per le libertà civili. Siamo a fianco del movimento delle donne, per una attenzione al tema dei nuovi diritti e contro la proibizione dei comportamenti individuali che non ledono le libertà altrui, per i diritti di chi non ha diritti. Per un’Italia più plurale, più laica più libera.

Agedo – Genitori di omosessuali . Arcigay . ArciLesbica . Comitato Torino Pride 2006 . Coordinamento Gruppi Omosessuali credenti . Crisalide Azione Trans . Di’ Gay Project . Famiglie Arcobaleno . MIT – Movimento di Identità Transessuale

Giugno 2006

Arcigay La Rocca di Cremona, insieme ad Arcigay La Salamandra di Mantova, organizza un pullman per agevolare la partecipazione al Torino Pride del 17 giugno di quante/i vogliono far sentire la propria voce ai potenti che quotidianamente ci insultano, offendono, ignorano.

Il pullman partirà alle 10.00 di sabato da Mantova e farà tappa a Casalmaggiore alle 10.30 e a Cremona alle 11.00, prima di raggiungere Torino dove, a partire dalle 16, avrà luogo il corteo. La partenza per il rientro è prevista per le 23.00, dopo gli interventi politici e musicali (Antonella Ruggiero) dal palco.

Le quote per la prenotazione vanno versate durante la serata di domenica 11 giugno @ Arci Cremona. Il costo è di 20 € (o 10 € per solo andata o solo ritorno). Alla partenza del pullman verranno restituiti 5 € a chi effettua andata e ritorno, come incentivo Arcigay Cremona alla partecipazione.

Se anche tu vuoi manifestare per i tuoi diritti e la tua dignità, non c’è modo migliore che iniziare la festa sul pullman che ci porterà al Pride nazionale di Torino. Arcigay Cremona partecipa al Pride con il carro organizzato insieme agli altri circoli della Lombardia.

Programma completo su www.torinopride2006.it