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Comunicati Stampa del presidente di Arcigay Cremona “La Rocca”.

SALUTE, LA PREP DIVENTA GRATUITA. ARCIGAY ESULTA: “ABBATTUTO OSTACOLO IMPORTANTE. ORA RAFFORZARE LA RETE DEI SERVIZI”

Bologna, 21 aprile 2023 – “Anche l’Italia finalmente rende disponibile la PreP in gratuità, uno strumento di prevenzione fondamentale nella lotta all’HIV, allineandosi alla maggior parte dell’Europa”: lo dichiara Ilenia Pennini, responsabile salute nella segreteria nazionale di Arcigay. “Finora – prosegue – uno dei maggiori limiti alla diffusione di questo farmaco come terapia preventiva era proprio l’aspetto dei costi che disincentivava proprio quelle persone più vulnerabili, tra cui giovani e persone che vivono in contesti socio-economici svantaggiati. Questo è un primo passo avanti, che le associazioni che si occupano di HIV e diritti LGBTQIA+, reclamavano da tempo”. “E’ senza dubbio una vittoria – dice ancora Pennini -, ma non ci si ferma qui. Purtroppo ancora i servizi PreP sono rari e si basano più sulla volontà del singolo specialista che su servizi strutturati messi in campo dalle istituzioni sanitarie. Auspichiamo che questo sia lo stimolo necessario per implementare il servizio PreP in tutte le province e renderlo disponibile capillarmente su tutti i territori per le persone che ne faranno richiesta”, conclude.

Elezioni Regionali 2023 – Lombardia Arcobaleno

In vista delle Elezioni Regionali del 12 e 13 febbraio il Comitato territoriale Arcigay Cremona “La Rocca” aderisce a #LombardiaArcobaleno, una piattaforma programmatica attraverso cui le associazioni LGBTI+ lombarde chiedono al nuovo Consiglio regionale d’intraprendere un percorso di apertura sui temi dei diritti delle persone LGBTI+, fino a ora negato.

Per questo, sostiene Lorenzo Lupoli, Presidente di Arcigay Cremona, promuoveremo la piattaforma in quest’ultima fase di campagna elettorale, per incalzare le persone candidate sul territorio ad esprimere il loro sostegno alle richieste più urgenti della comunità LGBTI+.

Le nostre richieste, prosegue Lupoli, sono raccolte in otto punti che possono essere sintetizzate come di seguito:

  • approvazione di una legge contro le discriminazioni per orientamento sessuale, identità di genere o condizione intersessuale, a partire dall’attuale testo PDL 109 (Nanni). Nonostante l’inazione del Parlamento diverse Regioni in questi anni si sono dotate di leggi regionali per tutelare le persone dalle discriminazioni, impegnando la Regione a perseguire politiche attive in ambito lavorativo, scolastico, sociale e sanitario;
  • concessione del patrocinio regionale al Milano Pride e ai Pride lombardi con la partecipazione dei rappresentanti istituzionali a una manifestazione dal grande valore simbolico per la comunità LGBTI+;
  • favorire il confronto sui temi della lotta alla discriminazione di genere e del bullismo omotransfobico all’interno delle scuole per riconoscere e contrastare le varie forme di discriminazioni che ancora oggi minano la crescita e la formazione dei ragazzi e delle ragazze;  
  • sviluppo di una rete di check-point per la somministrazione di test HIV anonimi e della PrEP (Profilassi Pre Esposizione da HIV), gestita dagli enti del terzo settore già presenti e operanti in collaborazione con le ASST nel territorio regionale, investendo sulla prevenzione con la promozione dello screening gratuito per le IST (infezioni sessualmente trasmissibili);
  • riconoscimento dei diritti delle persone transgender, attraverso la promozione di politiche attive del lavoro, gli investimenti nel settore sanitario per garantire i percorsi di riattribuzione di genere, l’istituzione di un registro alias e la formazione sul diversity management per il personale pubblico;
  • collaborazione delle Istituzioni regionali nella progettazione di un’offerta culturale che promuova e valorizzi gli eventi a tematica LGBTI+, favorendo una sinergia tra associazioni, enti e istituzioni che operano nel settore per ampliare le proposte anche sui territori di provincia;
  • rivalutare le convenzioni con i consultori per i servizi di assistenza alla coppia, alle famiglie e alla genitorialità, secondo il principio di laicità delle istituzioni per fornire un adeguato sostegno alle persone LGBTI+ che si rivolgono a loro;
  • programmare un progetto di formazione con il Coni Lombardi per lo sport di base dedicato agli allenatori e alle allenatrici delle ASD e SSD lombarde, avendo come obiettivo la lotta alle discriminazioni in ogni forma con un modulo dedicato all’omo-transfobia affidato alla rete formativa delle associazioni LGBTI+ operanti sul territorio.

A tutte le candidate e a tutti i candidati, conclude Lupoli, chiediamo di esprimersi sui punti della piattaforma programmatica
#LombardiaArcobaleno, noi continueremo la nostra azione di advocacy durante tutto il mandato della giunta e del consiglio regionale per ottenere la parità dei diritti e promuovere il benessere della comunità e delle persone LGBTI+ che vivono in Lombardia.

DDL ZAN: IN PIAZZA CONTRO LA VERGOGNA DEL SENATO. NOI NON CI ARRENDIAMO

Quanto  accaduto  mercoledì  27  ottobre  al  Senato  è  un  fatto  che  ci  indigna  e  ci  fa  vergognare  come Paese,  prima  ancora  che  come  cittadin*,  persone  appartenenti  alla  comunità  LGBTI+  e  attivist*  del movimento.

La  scena  agghiacciante  dell’esultanza  e  del  lungo  applauso  dopo  il  voto  a  scrutinio  segreto  che  di fatto  ha  affossato  il  ddl  Zan,  restituisce  un’immagine,  di  fronte  a  tutto  il  mondo,  di  un  Paese retrogrado perché rappresentato da una classe politica, soprattutto tra le fila delle forze parlamentari di  destra,  che  ha  mostrato  il  suo  volto  oscurantista  di  fronte  alla  possibilità  di  rendere  l’Italia  un Paese più moderno e civile.

Eppure, come accaduto per l’approvazione della legge sulle unioni civili, la mobilitazione a favore dell’approvazione  della  legge  in  questione  partita  l’anno  scorso  con  le  piazze  di  ‘Da  voce  al rispetto’  e  ‘Dalla  parte  dei  diritti’,  è  proseguita  anche  quest’anno  con  la  campagna  social  a  favore del  #ddlZan  divenuta  virale  e  con  le  manifestazioni  di  “Non  un  passo  indietro”  che  hanno  visto milioni di persone schierate dalla parte della nostra comunità e a fianco del movimento LGBTI+.

Purtroppo  questo  non  è  bastato  ad  impedire  il  vergognoso  epilogo  andato  in  scena  al  Senato  che ancora  una  volta  ferisce,  offende  ed  umilia  milioni  di  persone,  cittadin*  considerat*  di  serie  b  e invisibili  per  lo  Stato.  Per  questo,  nel  fine  settimana,  anche  a  Cremona,  come  in  tutto  il  Paese.

Arcigay Cremona “La Rocca”, il Comitato Cremona Pride e il Collettivo studentesco il Megafono, sono  scesi  di  nuovo  in  piazza  per  dire  a  gran  voce  che  non  è  finita  qui,  che  non  ci  arrendiamo  e continueremo a lottare, anche per chi non può farlo e per chi non c’è più.  

Il presidio  ai Giardini di Piazza Roma di sabato  30 ottobre,  con un momento flash-mob preceduto dagli  interventi  delle  organizzazioni  che  hanno  lanciato  l’appello  alla  mobilitazione,  ha  visto  la partecipazione  di  almeno  250  persone,  con  l’adesione  delle  forze  politiche  di  centro-sinistra,  delle principali sigle sindacali, di molte associazioni e reti di cittadinanza ed è stato un successo ben oltre ogni aspettativa.

Grazie a chi ha partecipato, a chi ci sostiene e continua a farlo con fierezza, per costruire un Paese migliore,  insieme.  A  chi  ha  festeggiato  esultante,  per  aver  fermato  l’approvazione  di  una  legge  di civiltà, lasciamo solo la vergogna.

SCENDIAMO IN PIAZZA!

Il movimento LGBTQIA+ scende in piazza per protestare contro l’affossamento del DDL Zan
I numeri della votazione con cui il Senato ha affossato il DDL Zan pochi giorni fa sono inesorabili: la nostra classe politica è in larga parte contraria all’affermazione dei diritti e delle tutele per la comunità LGBTQIA+, secondo il casalasco Lupoli Lorenzo, Presidente del Comitato territoriale Arcigay Cremona “La Rocca”, associazione LGBTQIA+ che da anni organizza eventi e iniziative anche sul nostro territorio.

La comunità LGBTQIA+ di tutto il Paese ancora una volta è stata denigrata e umiliata da una decisione che di fatto ha messo la parola fine alla discussione e all’approvazione del DDL Zan, legge che prevedeva l’estensione delle aggravanti, già presenti nella legge Mancino, anche per gli atti discriminatori e le violenze subite per abilismo, genere, identità di genere e orientamento sessuale.

La scena agghiacciante a cui tutta Italia e il mondo intero hanno assistito mercoledì scorso, dopo la votazione al Senato, dei e delle parlamentari di destra esultanti ci indigna e restituisce un’immagine di una classe politica meschina e retrograda che si è opposta fino alla fine all’approvazione ad una legge efficace anche se frutto di un compromesso, che avrebbe reso il nostro Paese più civile, moderno e umano – prosegue Lupoli.

L’indignazione per quanto accaduto al Senato insieme alla solidarietà trasversale verso la nostra comunità, che si sta diffondendo su tutti i territori, ci fa capire che il Paese è dalla nostra parte, quella dei diritti. Per questo il mio appello è a proseguire la mobilitazione, a partire dalla partecipazione al flash-mob di sabato 30 ottobre dalle 13:30 alle 14:30, che si terrà presso i giardini di Piazza Roma a Cremona. Un’iniziativa organizzata dal Comitato Cremona Pride, Arcigay Cremona “La Rocca” e Collettivo studentesco il Megafono.

Un appello rivolto a tutta la cittadinanza, alle istituzioni, alle forze politiche e sociali, alle associazioni e ai sindacati, a tutt* coloro che vogliono unirsi alla lotta per i diritti e le tutele di chi è considerat* ancora cittadin* di serie B, perché i diritti o sono di tutt* o sono privilegi. Questo Parlamento – conclude Lupoli – non è stato all’altezza delle sfide di questo tempo, l’argine all’omobitransfobia continuerà a porlo il Paese, le associazioni, le reti informali e tutte le persone impegnate al nostro fianco, non lo Stato che ancora una volta ci considera invisibili e si gira dall’altra parte. Grazie a chi fino a ora si è battuto con noi, a tutti gli altri consegniamo la nostra vergogna.

4 giugno 2022: il primo Pride a Cremona. Arcigay e Comitato Cremona Pride fanno coming out

In occasione del Coming Out Day, Arcigay e il Comitato Cremona Pride sono usciti simbolicamente allo scoperto annunciando che il 4 giugno 2022 si svolgerà per le strade della città il primo Pride cittadino.

Anche Cremona e il suo territorio hanno deciso di esserci e di far parte della storia del movimento LGBTI+, scegliendo per la parata proprio il mese che è riconosciuto globalmente come il “mese del Pride”, per la storia dei moti di Stonewall del 28 giugno 1969.

Per annunciare alla cittadinanza il giorno della parata non è stata scelta una data casuale ma l’11 ottobre, giornata internazionale del Coming Out.

Obiettivo del Cremona Pride è quello di provare a costruire Un Posto nel Mondo aperto, inclusivo e sicuro che chiunque possa chiamare casa con l’aiuto e il supporto di tutte le persone che vorranno impegnarsi a colorare Cremona con i colori rainbow.

Per realizzare questo è fondamentale la partecipazione di tutta la cittadinanza, delle associazioni, dei partiti, dei sindacati, dei commercianti, delle imprese e di tutte le istituzioni, per creare una rete che collabori e lavori fianco a fianco per scendere in piazza il 4 giugno 2022, punto d’arrivo di un percorso politico che verrà portato avanti in questi mesi.

Nella foto da sinistra: Shamar Droghetti, Responsabile Scuola in Segreteria Nazionale; Matteo Tammaccaro, Consigliere Nazionale e Vicepresidente di Arcigay Cremona; Luciano Lopopolo, Presidente Arcigay Nazionale; Natascia Maesi, Responsabile Politiche di Genere e Formazione in Segreteria Nazionale, Gabriele Piazzoni, Segretario Generale di Arcigay, Lorenzo Lupoli, Presidente di Arcigay Cremona; Manuela Macario, Responsabile Lavoro e Marginalità in Segreteria Nazionale.

Per Lorenzo Lupoli e Annalisa Pagliari, rispettivamente presidente e vice di Arcigay Cremona, “È una sfida accolta con gioia e senso di responsabilità verso la comunità LGBTI+ del territorio cremonese e di tutta la sua provincia. Un sogno nel cassetto che si realizza dopo anni di lavoro sul territorio al servizio della nostra comunità, grazie alla collaborazione di un gruppo di cittadinə che si è mobilitato con noi in questi mesi per iniziare questo percorso insieme”.

Per Matteo Tammaccaro, Consigliere Nazionale di Arcigay e vicepresidente di Arcigay Cremona: “L’anno prossimo sarà molto importante per la nostra Associazione, non solo avremo il nostro primo Pride, ma festeggeremo anche i trent’anni di attività, da coetaneo non posso che definirmi pieno d’orgoglio”.