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CONVERSAZIONE CON KASHA NABAGESERA – RESOCONTO E FOTOGRAFIE

    

Ecco qualche scatto della serata di martedì scorso, 13 giugno, quando presso la sala Zanoni del Comune si è svolto l’incontro “Tra Africa e Italia. La tutela dei diritti LGBTI in Italia e nel continente africano. Conversazione con Kasha Nabagesera”.

L’incontro, che ha avuto il patrocinio e la collaborazione del Comune di Cremona, è stato realizzato grazie alla sinergia tra Amnesty International (gruppo di Cremona e gruppo di Brescia), Brescia Pride e Arcigay Cremona “La Rocca”. Durante la serata si sono avvicendati gli interventi di Manuela Fazia (presidente Brescia Pride), Ilaria Giani (presidente Arcigay Cremona “La Rocca”) e Ba Tamsir Ousmane (attivista di Amnesty International Cremona). Kasha ha dato lunghe e articolate risposte e ha restituito nel corso della conversazione il quadro della situazione africana con particolare riferimento all’Uganda, il paese dove vive e si batte ogni giorno per la tutela delle persone LGBTI. Qui l’attivista ha infatti fondato Farug, un’organizzazione che dal 2003 lotta per contenere le derive omofobe del governo. In Uganda è ancora in vigore, ad esempio, una legge ereditata dal periodo coloniale inglese che prevede l’ergastolo se sorpresi a consumare un rapporto omosessuale. Inoltre da alcuni anni il governo ha inasprito le pene e reso reato anche il solo parlare di omosessualità. Proprio per il suo impegno civile Kasha Nabagesera ha ricevuto tre importanti riconoscimenti: Martin Ennals Award (2011), Nuremberg International human Rights Award (2013) e Right Livelihood Award (2015). Diversi sono stati i temi toccati successivamente nel corso della conversazione, tra cui le responsabilità dell’occidente nella deriva omofoba dei paesi africani, la situazione dei migranti che chiedono il diritto di asilo in Italia per motivi legati all’orientamento sessuale e il difficile compito dei difensori dei diritti umani e civili come Kasha, che rimangono a lottare nei loro paesi, cercando con coraggio e tenacia di rendere la società in cui vivono un posto migliore.

100 comuni contro l’omofobia

da sinistra a destra: Ilaria Giani, direttivo provinciale Arcigay Cremona, Gabriele Piazzoni, Presidente provinciale Arcigay Cremona, Aurora Diotti, Arci provinciale di Cremona, che sostiene la campagna.

Arcigay Cremona lancia la Campagna “100 Comuni contro l’Omofobia” in occasione della Giornata Internazionale Contro L’Omofobia che si celebra ogni anno il 17 maggio, in virtù della decisione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, avvenuta il 17 maggio 1990, di cancellare l’omosessualità dalla lista delle malattie mentali, ritenendola “una variante naturale del comportamento umano”.

La Campagna è rivolta a tutte le Amministrazioni Comunali della provincia di Cremona, affinché aderiscano alla Rete RE.A.DY. – Rete nazionale delle Pubbliche Amministrazioni Anti Discriminazioni per orientamento sessuale ed identità di genere.

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TDoR – Transgender Day of Remembrance

TDoR_2014_HRC

Il 20 novembre si celebra in tutto il mondo il TDoR, il Transgender Day of Remembrance, per commemorare le vittime dell’odio, del pregiudizio e della discriminazione anti-transgender (transfobia). L’evento viene introdotto nel 1998 su iniziativa di Gwendolyn Ann Smith un’attivista transgender, per ricordare Rita Hester, il cui assassinio in Massachussets diede avvio al progetto web “Remembering Our Dead”, e nel 1999 a una veglia a lume di candela a San Francisco. Da allora l’evento è cresciuto fino a comprendere commemorazioni in centinaia di città in tutto il mondo. Ogni anno in diverse città si organizzano iniziative per ricordare questa data, principalmente attraverso fiaccolate, sit-in e candle-linght.

The Transgender Europe’s Trans murder monitoring project ogni anno rileva i dati relativi agli omicidi di persone trans in tutto il mondo: secondo questo osservatorio sono 226 i nomi da aggiungere in questo 2014 alla lista delle vittime. La maglia nera appartiene al Brasile con 113 omicidi. Per il 2014 non è riportato il dato italiano che però ancora una volta rischia di essere tra i più alti d’Europa: la stampa ha infatti riportato lo scorso agosto il caso dell’omicidio di una transessuale di 31 anni a Salerno. Basterebbe quell’unico caso a portare a quota 28 il numero di assassini di persone transessuali avvenuti in Italia dal 2008 a oggi, un dato secondo solo alla Turchia e a cui è necessario affiancare gli innumerevoli tentati omicidi e le quotidiane violenze.