In molti circoli Arcigay italiani in questi giorni si guardano film, si assiste a spettacoli teatrali o si ripropongono letture per commemorare le 100 mila persone omosessuali perseguitate dal nazifascismo, delle quali circa 10 mila trovarono la morte nei lager.
In Germania l’articolo del codice penale in base al quale furono perseguitate le persone omosessuali durante la dittatura nazista rimase in vigore per decenni dopo la fine della guerra e solo nel 1969 venne definitivamente abrogato. In base a questa legge alcuni dei superstiti dei lager nazisti furono nuovamente arrestati dopo la guerra.
In Italia, alla deportazione si preferì il confino coatto in luoghi isolati e remoti. La repressione veniva affidata ad atti di polizia, mentre nel codice penale dell’epoca fascista si omise ogni norma anti-omosessuale, negando fosse un “problema” che affliggesse gli italiani.
È importante che quanto accadde alle persone omosessuali nel periodo nazifascista resti un ricordo vivo non solo nella comunità LGBTI, ma anche nella memoria collettiva di tutti, poiché in alcuni paesi del mondo simili barbarie sono tutt’oggi in atto.
Arcigay Cremona «La Rocca» tiene a commemorare queste vittime, insieme a tutte le altre cosiddette minoranze che in nome di una presunta inferiorità sono state perseguitate.
Ilaria Giani
Presidente Arcigay Cremona “La Rocca”
Prendiamo la sveglia dal comodino, stacchiamo l’orologio dal muro, ritiriamo fuori quello da polso, settiamo la sveglia sullo smartphone e portiamo tutto in piazza per un flash mob che sveglierà l’Italia sul tema dei diritti. Faremo suonare nello stesso momento tutto quello che avremo, batteremo il tempo con le mani sulle lancette e alzeremo i nostri cuori egualitari per far capire a chi ci governa che il tempo è davvero scaduto. Perché è davvero ora che in Italia ogni amore venga riconosciuto e che i figli di tutte e tutti siano tutelati!
#SVEGLIATITALIA
Fai il primo passo verso l’uguaglianza.
l’evento LGBT più atteso di Crema e Cremasco!
Nel tradizionale terzo mercoledì del mese, l’ultimo appuntamento dell’anno: prima di buttarsi tra pandori e tombolate, non perdere l’occasione per passare una serata in allegria e leggerezza.
La violenza sulle donne è figlia della medesima cultura machista che è alla base dell’omo-transfobia; la due battaglie sono strettamente collegate e non c’è l’una senza l’altra.
Oggi, 20 novembre, in tutto il mondo si celebra il TDoR (Transgender Day of Rememerance), la giornata in cui si ricordano tutte le persone transessuali e transgender uccise, picchiate e violentate per la loro identità di genere.
Il Transgender Europe’s Trans murder monitoring project, un progetto che dal 2008 rileva e conta tutti gli omicidi di natura transfobica riportati dalle testate web e dai principali quotidiani, ha monitorato in tutto il mondo 1’731 omicidi di persone trans nel periodo dal 1° gennaio 2008 al 31 dicembre 2015.