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Giornata Internazionale della Visibilità delle persone Non Binarie

Il 14 Luglio è la Giornata Internazionale della Visibilità delle persone Non Binarie.

In questa giornata Arcigay Rete Trans* Nazionale desidera contribuire a celebrare e amplificare la voce delle persone non binarie supportando l’autodeterminazione di tutti i vissuti e la comprensione d’identità che esulano dalla suddivisione binaria del genere nella societá.
Una società rispettosa e inclusiva per l’esistenza delle persone non binarie è possibile, e dipende da ciascun* di noi.
Informiamoci sulla complessità del genere nella storia e in altre culture, leggiamo materiale scritto da persone non binarie, e condividiamo le conoscenze acquisite con che ci circonda nel quotidiano.
Siamo tutt* parte di un bellissimo arcobaleno 🌈 in cui ogni sfumatura è unica e irripetibile, e merita di esistere alla pari ed essere valorizzata.

Scopri e condividi la campagna sulle nostre pagine Facebook e Instagram.

Non restare indifferente, combatti l’omobitransfobia

Ogni giorno può capitare di essere testimoni di comportamenti o discorsi pieni di odio verso le persone lesbiche, gay, bisessuali e trans.
Dai luoghi di lavoro alla scuola, dal supermercato alla famiglia, milioni di persone vedono episodi di discriminazione o ascoltano discorsi carichi di offese e disprezzo, talvolta mascherati da battute o scherzo, ma non per questo meno dolorosi per coloro che li subiscono.

L’indifferenza delle persone perbene è la più grande alleata dell’odio.
Se assisti a episodi di violenza fisica o verbale, non fare finta di non vedere o di non sentire, non ti voltare dall’altra parte.
Intervieni e manifesta il tuo dissenso verso queste ingiustizie.

Combattere le discriminazioni che altre persone subiscono per il loro orientamento sessuale o per la loro identità di genere dipende anche da te.
La costruzione di un mondo più inclusivo e più giusto è un dovere di tutt*.

MOSTRA IL TUO SOSTEGNO:

In occasione dell’International Day Against Homophobia, Biphobia, Intersexism and Transphobia #IDAHOBIT utilizza le nostre cornici profilo Facebook per dire al mondo “IO NON RESTO INDIFFERENTE. Combatto l’omofobia, la bifobia, la transfobia”. Dai un segnale forte e visibile del tuo impegno contro le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere.

Cornice Omofobia Cornice Transfobia Cornice Bifobia

Puoi trovare le immagini della campagna anche sui nostri canali social Facebook e Instagram.

 

Te l’ho mai detto? La campagna Arcigay per il primo maggio

1° MAGGIO, CAMPAGNA SOCIAL DI ARCIGAY PER LA VISIBILITA’ DELLE PERSONE LGBTI NEI LUOGHI DI LAVORO

Si intitola Te l’ho mai detto? la campagna social per i diritti e la visibilità delle persone Lgbti+ nei luoghi di lavoro realizzata da Arcigay in occasione del 1° maggio, festa dei lavoratori. L’iniziativa è il risultato dell’attività svolta, in questi mesi, dai componenti dell’area tematica Politiche per il Lavoro di Arcigay ed è stata ideata e realizzata dal comitato territoriale Arcigay Mantova che ha messo a disposizione le proprie professionalità.

Sei professionist* sono i protagonist* degli scatti del fotografo Giuseppe Gradella che ha scelto i luoghi di lavoro dei propri soggetti per raccontare l’importanza, per il benessere del lavoratore e della lavoratrice, di non nascondere la propria dimensione affettiva e sessuale e la propria identità di genere, e come questo possa avere ricadute positive sulla propria professionalità. “Il lavoro – spiega Manuela Macario, responsabile Lavoro e Marginalità nella segreteria nazionale di Arcigay – occupa una parte importante della nostro tempo e quindi della nostra vita. Il luogo di lavoro è un contenitore di relazione,di dinamiche interpersonali e sociali. Per questo è necessario che i luoghi di lavoro siano spazi sicuri, accoglienti ed inclusivi. Da queste premesse nasce la Campagna nazionale di Arcigay per i diritti e la visibilità delle persone Lgbti+ sui luoghi di lavoro “Te l’ho mai detto?”. In prossimità del 1 maggio, festa dei lavoratori, si è ritenuto doveroso porre l’attenzione sull’importanza che assume, per le persone lgbti+ , lavorare in contesti non discriminanti, nei quali sentirsi liberi e sicuri di narrare e agire il proprio orientamento sessuale e la propria identità di genere. La visibilità diventa lo strumento di affermazione di diritti e di decostruzione di pregiudizi.”.
Arcigay aderisce alla manifestazione nazionale del 1° Maggio che quest’anno si svolge a Bologna alla presenza dei Segretari Generali di CGIL, CISL e UIL. L’appuntamento è alle ore 10 in Piazza XX Settembre a Bologna. Una delegazione di Arcigay sarà presente alla manifestazione.

ENJOY YOUR VISIBILITY. Mostra il tuo orgoglio, raccontalo!

Da sempre la soggettività lesbica è vittima di un processo di invisibilizzazione, stigmatizzazione e stereotipizzazione messo in atto – in modo strutturale e sistemico – dalla cultura dominante sessista, patriarcale e maschilista.

Le lesbiche non esistono nello spazio e nel discorso pubblico/politico e lo dimostra il fatto che, nel linguaggio come nella percezione comune, la parola “lesbica” è ancora considerata un insulto.“Riusciamo a essere maschilisti perfino nella discriminazione” ha scritto Claudio Rossi Marcelli, sottolineando come persino l’hate speech (discorso d’odio) in salsa gender, ci offra un vasto campionario di parole con le quali appellare gli uomini gay, denigrandoli, mentre se ne usa una soltanto per etichettare le donne che amano le donne, semplicemente come lesbiche.

La soggettività lesbica è definita per negazione. La retorica del “maschio mancato” è un chiaro esempio di narrazione che squalifica le donne lesbiche, posizionandole nel gradino più basso della scala sociale.

In un paese che trasforma le donne in bersaglio controllando i loro corpi, limitando la loro autodeterminazione, violando diritti e libertà acquisite, le lesbiche sono una minoranza nella minoranza che, vive sulla propria pelle, il doppio e triplo stigma di essere donne lesbiche e donne trans lesbiche.

Le ricerche mettono in luce come sia più difficile per le lesbiche, essere visibili. La scelta di relegare la propria omosessualità ad una sfera individuale e privata che nella relazione di coppia trova una zona di confort, è troppo spesso dettata dalla paura. Paura di essere insultate, derise, sminuite. Di perdere lavoro ed opportunità. Sulle lesbiche pesa la pressione sociale dell’eterosessualità obbligatoria, l’assenza di modelli postivi nei quali identificarsi, l’immagine stereotipata che si offre di loro come soggetti che tradiscono la norma, incarnando una femminilità non conforme e non incardinata in ruoli ed espressioni di genere imposti. Le lesbiche sono destinatarie di politiche a ribasso che non rispondono ai loro bisogni in termini di prevenzione, salute sessuale, accesso alla genitorialità. Non sono tutelate da misure di contrasto alla violenza di genere, subita in quanto donne lesbiche e donne trans lesbiche; nè supportate da politiche del lavoro in grado di garantire stesse opportunità economiche e di carriera. Tutto questo condiziona e ostacola il loro coming out pubblico. Per questo e per molto altro, ancora oggi, dirsi lesbica ed essere visibile, è un atto politico. La visibilità è lo strumento di una rivoluzione che ri-significa e socializza la soggettività lesbica, trasformando le donne lesbiche in esistenze resistenti, in grado di creare nuovi immaginari e nuove narrazioni che parlano di libertà e liberazione.

Per celebrare la Giornata della visibilità lesbica la Rete Donne di Arcigay ha ideato e realizzato la campagna social “ENJOY YOUR VISIBILITY. MOSTRA IL TUO ORGOGLIO, RACCONTALO!”. Protagoniste della campagna, sono le donne della Rete Donne di Arcigay che si sono fotografate in situazioni di gioco e di complicità per raccontare la gioia che provano nell’essere lesbiche e visibili, ognuna a modo suo. Il messaggio della campagna è diretto: è tempo di venire fuori per godersi la propria visibilità, il diritto di essere se stesse. Essere visibili è una scelta di felicità che può essere agita con divertimento e con orgoglio, perché l’omosessualità non è una colpa, non è qualcosa di cui vergognarsi, non è un peso e può non essere più una fonte di dolore o di disagio.

Quindi cosa aspettiamo? Godiamoci la nostra visibilità, mostriamola con orgoglio e raccontiamola al mondo. Come? Condividendo attraverso i social un post che spieghi cosa per noi è la visibilità. Possiamo utilizzare una foto, una frase, una canzone, una citazione o scrivere di nostro pugno il ricordo del nostro coming out o la bellezza e potenza della nostra visibilità in piccoli gesti e situazioni quotidiane. Ricordiamoci, però, di utilizzare sempre l’hashtag #Lezbevisible.

Noi siamo pronte e voi? Ready to go, #Lezbevisible.

 

 

La campagna “ENJOY YOUR VISIBILITY. MOSTRA IL TUO ORGOGLIO, RACCONTALO!” è stata realizzata da Gianni Redi (Chimera Arcobaleno – Arcigay Arezzo) con la preziosa collaborazione di Andrea Foti Delfino e Giovanni Romeo Bova (Arcigay Reggio Calabria I Due Mari) e Greta Sartarelli (Movimento Pansessuale Arcigay Siena).

ELEZIONI 2018 – ADESIONI ALLA PIATTAFORMA VOTOARCOBALENO

 

In vista delle elezioni parlamentari del 4 marzo, Arcigay nazionale ha creato il portale votoarcobaleno.arcigay.it per monitorare le posizioni dei canditati e delle candidate in merito ai diritti delle persone LGBTI e offrire così uno strumento utile di orientamento per gli elettori.

Abbiamo chiesto ai candidati di Cremona di sottoscrivere i seguenti obiettivi:
matrimonio egualitario, attraverso il quale si otterrebbe la piena equiparazione dei legami tra persone omosessuali e i legami tra persone eterosessuali; legge contro l’odio omotransfobico, un’iniziativa legislativa che definisca un’aggravante per i crimini che hanno origine nell’odio verso le persone lesbiche, gay, bisessuali e transessuali, e che metta in campo azioni strutturali di contrasto e di prevenzione soprattutto in ambito educativo; la riforma delle adozioni, affinché, tenendo al centro l’interesse primario del minore, sia resa possibile l’adozione per i/le single e le coppie formate da persone dello stesso sesso e la tutela dei diritti dei minori che già vivono in famiglie omogenitoriali; accesso alle pma (procreazione medicalmente assistita) per donne lesbiche e single; depatologizzazione della condizione trans, per il riconoscimento della condizione transessuale, del cambio di nome e identità come scelta libera e autonoma dell’individuo e non come malattia.

Cinque obiettivi concreti per costruire un orizzonte fatto di autodeterminazione, tutela e pari diritti.

A rispondere al nostro appello e sottoscrivere la piattaforma con le nostre cinque proposte sono stati: i candidati di Liberi e Uguali Annamaria Abbate, Martina Draghi, Lapo Pasquetti, Paolo Bodini, Marcello Modini, Roberta Valmachino; i candidati di Potere al Popolo! Emanuele Ballintani, Francesca Berardi e Marcella Boccia, Lidia Beduschi, Giampiero Carotti, Mario Lottaroli; la candidata per il Partito Democratico, Valeria Fedeli; la candidata di +Europa, Marina Tana; il candidato di Per una Sinistra Rivoluzionaria, Francesco Favalli.

La situazione di Cremona rispecchia in parte il trend generale: a livello nazionale il maggior numero di adesioni alla piattaforma è arrivato da LeU (146), seguito da Potere al Popolo! (134), Partito Democratico (51), +Europa (31), Movimento 5 Stelle (23).
Non pervenute le risposte dei partiti della coalizione di Centro Destra che, anzi, promettono arretramenti in tema di diritti civili, minacciando di modificare la legge Cirinnà e fomentando di fatto l’odio verso qualsiasi tipo di minoranza.

La strada verso la piena parità di diritti è ancora lunga ed è importante che la comunità LGBTI abbia in parlamento dei rappresentanti che abbiano a cuore e portino avanti istanze di civiltà. Grazie alla piattaforma (che invitiamo tutti a consultare) i cremonesi potranno esprimere un voto consapevole sul “fattore lgbti” dei candidati in corsa.
L’appello che lanciamo oggi non è ai candidati e alle candidate, ma agli elettori e alle elettrici: tocca a noi, attraverso il nostro voto di domenica, indicare la via ai nostri futuri governanti.