In provincia di Messina: ammazza chi lo chiamava gay L’omofobia uccide anche te, uomo che non hai imparato nulla Aurelio Mancuso – Liberazione, 9 ottobre 2007
Il branco insiste, tu non puoi reggere più quelle accuse infamanti, tu non sei finocchio, sei padre, marito, uomo con precedenti penali per rapina e da tre anni avevi comprato quel fucile a canne mozze per vendicarti, e lo avevi detto che lo avresti usato.
La Regione Toscana lancia una campagna di comunicazione contro l’omofobia che suscita immediatamente accesi dibattiti. Il manifesto ritrae un bambino, non perfettamente a fuoco, che è appena nato: in primo piano si nota il braccialetto di riconoscimento usato in ogni ospedale. Sopra però non c’è scritto il nome, Matteo od Elisa, Anna o Paolo, ma la parola “homosexual”. Di fianco lo slogan: “L’orientamento sessuale non è una scelta”. Come dire: qualunque sia l’origine dell’omosessualità, genetica o sociale, non si può scegliere di non esserlo se i geni o le condizioni in cui sei cresciuto hanno voluto che lo si fosse.
La sessuologa: «Una rivoluzione, tra due o tre generazioni»
Veronesi: «L’umanità sarà bisessuale»
L’oncologo: «Si farà l’amore per affetto e non per riprodursi. È il prezzo positivo pagato dall’evoluzione naturale della specie»
MILANO – Il futuro? È bisessuale. Parola di Umberto Veronesi. Intervistato ieri dal Riformista, l’oncologo ex ministro della Salute immerso nella quiete estiva di Capalbio ha scosso l’atmosfera con una tesi che fa già discutere.
Da mercoledì 17 ottobre ’07 trovi il banchetto con riviste e materiali informativi di Arcigay La Rocca al Q.IN di Via XI Febbraio n. 66 a Cremona, nel corso delle serate BADLANDS. Vogliamo far conoscere l’associazione ed incontrare nuov* amic*. Cerchiamo volontari/e per allestire spesso lo spazio informativo. Se anche tu vuoi collaborare, scrivi a cremona(at)arcigay.it. Clicca sull’immagine per informazione su locale e serate.
MILANO – SABATO 11 OTTOBRE 2008 ALLE ORE 11.00
PRESSO L’OSPEDALE LUIGI SACCO In Via Giovanni Battista Grassi 74
PRESIDIO DI PROTESTA
In risposta alle inaccettabili affermazioni di Chiara Atzori, che dichiara: “Nei paesi dove è avvenuta la normalizzazione dell’omosessualità i risultati sanitari sono stati devastanti”