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Omotransfobia, Arcigay ‘La Rocca’ soddisfatta per approvazione in Consiglio Comunale

Il nostro ringraziamento è in particolare alla consigliera Stella Bellini, prima firmataria della mozione in sostegno all’approvazione della proposta di legge ‘Misure di prevenzione e della violenza per motivi legati al sesso, al genere, all’orientamento sessuale e all’identità di genere’, ma va a tutti i consiglieri e le consigliere comunali che con questo voto si sono espressi/e a favore di una legge di civiltà che il nostro Paese aspetta da anni.

La nuova squadra di Direttivo

Le discriminazioni e le violenze che colpiscono le persone per il loro orientamento sessuale e la loro identità di genere sono all’ordine del giorno nel nostro Paese, ma l’ordinamento italiano è rimasto silente per decenni rispetto al tema del contrasto alla violenza di natura omotransfobica, sia essa fisica o verbale. Tale impianto risiede nella Legge n.654 del 13 ottobre 1975 (la cosiddetta “Legge Reale), modificata con il Decreto legge n. 122 del 26 aprile 1993 (meglio noto come “Legge Mancino”) che attualmente si limita a perseguire i reati d’odio fondati su caratteristiche personali quali la nazionalità, l’origine etnica e la confessione religiosa.

L’approvazione alla Camera dei Deputati della legge contro l’omotransfobia e la misoginia – prosegue l’intervento -, avvenuta nel mese di novembre dello scorso anno, è stato un primo passo verso l’approvazione definitiva del provvedimento. La legge, il cui relatore è l’onorevole Zan, deve essere approvata al Senato ma sappiamo non sarà un passaggio scontato per l’opposizione delle destre che si è già manifestata nel dibattito alla Camera.

In particolare i/le rappresentanti di Lega e FDI, negando l’esistenza dell’emergenza sociale causata dal fenomeno dell’omotransfobia, hanno perso un’occasione per rendere la destra italiana più civile e rappresentare degnamente le persone LGBTI del loro elettorato. Un’occasione che hanno perso anche sul nostro territorio, durante il consiglio comunale, rendendosi protagonisti/e di un dibattito con argomentazioni basate su una serie di fake news che qualsiasi cittadino/o cremonese è in grado di verificare.

La comunità LGBTI purtroppo è abituata all’ostilità e alle parole offensive di una parte del mondo politico, tuttavia il dialogo così come il rispetto delle differenze rimangono per noi valori imprescindibili e per questo Arcigay continuerà il suo impegno sul territorio cremonese in difesa della laicità, la promozione dei diritti civili e sociali, l’autodeterminazione di tutte le minoranze e il pieno riconoscimento di tutte le famiglie, proseguendo la lunga marcia verso l’uguaglianza con tutti/e coloro che vorranno lottare con noi.

Verso una legge contro l’omotransfobia

Dal quotidiano La Provincia del 03/02/2020

Pestato perché gay: serve una legge.

Egregio Direttore,
la sentenza che ha chiuso il caso dell’aggressione subita da Domenico ‘Mimmo’ Centanni nel marzo del 2016, fa riemergere una lacuna grave nell’ordinamento del nostro Paese che si ripercuote sulla vita delle persone lgbti.
Le discriminazioni e le violenze che colpiscono le persone in base al loro orientamento sessuale e alla loro identità di genere sono all’ordine del giorno nel nostro Paese, ma l’ordinamento italiano è rimasto silente rispetto al tema del contrasto alla violenza di natura omotransfobica, sia essa fisica o verbale. Tale impianto risiede nella Legge n.654 del 13 ottobre 1975 (la cosiddetta “Legge Reale”), modificata con il Decreto legge n. 122 del 26 aprile 1993 (meglio noto come “Legge Mancino”) che attualmente si limita a perseguire i reati d’odio fondati su caratteristiche personali quali la nazionalità, l’origine etnica e la confessione religiosa.
In questa legislatura, tra Camera e Senato, sono diversi i progetti di legge contro l’omotransfobia depositati e il nostro auspicio è che il lavoro parlamentare persegua l’obiettivo di elaborare una sintesi trasversale tra gli aspetti migliori di ciascuna delle proposte in campo, dopo aver ascoltato le istanze della comunità lgbti, per non replicare i copioni del passato, quando progetti di legge analoghi vennero prima svuotati, per poi finire in un nulla di fatto.
E’ noto che la negazione dei diritti delle persone lgbti è in cima all’agenda politica delle destre e dei movimenti neofascisti in tutto il mondo, Italia compresa, per questo è fondamentale che la politica metta in campo un provvedimento efficace che ponga un argine all’ondata d’odio da cui anche il nostro Paese è attraversato.
Lorenzo Lupoli
Presidente Arcigay Cremona “La Rocca”

OMOCAUSTO

Martedì 28 Gennaio, ore 21, all’Antica Osteria del Fico (Cremona)

In occasione della Giornata della memoria Arcigay Cremona La Rocca prenderà parte al reading musicato,tratto dal romanzo “Gli uomini con il triangolo rosa” di Heinz Heger, Sonda editore, voce di Daniela Coelli e musica di Fabio Turchetti. Interverrano Lorenzo Lupoli, presidente dell’associazione e Mario Feraboli.

È il 1939 quando Heinz Heger viene arrestato a Vienna: ha inizio la sua discesa agli inferi, con la deportazione nei campi di concentramento di Sachsenhausen e di Flossenbürg e l’infamia del triangolo rosa, il pezzo di stoffa che identificava le persone omosessuali. questa è la testimonianza di come è riuscito a sopravvivere, tra lavori forzati, torture, stratagemmi e alleanze col nemico.
Una vicenda umana e storica violenta come un pugno nello stomaco, che non si dimentica.