Quanto accaduto mercoledì 27 ottobre al Senato è un fatto che ci indigna e ci fa vergognare come Paese, prima ancora che come cittadin*, persone appartenenti alla comunità LGBTI+ e attivist* del movimento.
La scena agghiacciante dell’esultanza e del lungo applauso dopo il voto a scrutinio segreto che di fatto ha affossato il ddl Zan, restituisce un’immagine, di fronte a tutto il mondo, di un Paese retrogrado perché rappresentato da una classe politica, soprattutto tra le fila delle forze parlamentari di destra, che ha mostrato il suo volto oscurantista di fronte alla possibilità di rendere l’Italia un Paese più moderno e civile.
Eppure, come accaduto per l’approvazione della legge sulle unioni civili, la mobilitazione a favore dell’approvazione della legge in questione partita l’anno scorso con le piazze di ‘Da voce al rispetto’ e ‘Dalla parte dei diritti’, è proseguita anche quest’anno con la campagna social a favore del #ddlZan divenuta virale e con le manifestazioni di “Non un passo indietro” che hanno visto milioni di persone schierate dalla parte della nostra comunità e a fianco del movimento LGBTI+.
Purtroppo questo non è bastato ad impedire il vergognoso epilogo andato in scena al Senato che ancora una volta ferisce, offende ed umilia milioni di persone, cittadin* considerat* di serie b e invisibili per lo Stato. Per questo, nel fine settimana, anche a Cremona, come in tutto il Paese.
Arcigay Cremona “La Rocca”, il Comitato Cremona Pride e il Collettivo studentesco il Megafono, sono scesi di nuovo in piazza per dire a gran voce che non è finita qui, che non ci arrendiamo e continueremo a lottare, anche per chi non può farlo e per chi non c’è più.
Il presidio ai Giardini di Piazza Roma di sabato 30 ottobre, con un momento flash-mob preceduto dagli interventi delle organizzazioni che hanno lanciato l’appello alla mobilitazione, ha visto la partecipazione di almeno 250 persone, con l’adesione delle forze politiche di centro-sinistra, delle principali sigle sindacali, di molte associazioni e reti di cittadinanza ed è stato un successo ben oltre ogni aspettativa.
Grazie a chi ha partecipato, a chi ci sostiene e continua a farlo con fierezza, per costruire un Paese migliore, insieme. A chi ha festeggiato esultante, per aver fermato l’approvazione di una legge di civiltà, lasciamo solo la vergogna.