La polemica su Arcigay al Salone dello Studente

Sul quotidiano locale La Provincia esplode una polemica pretestuosa che arriva fino a “Palazzo”, con mozioni ed interrogazioni al Consiglio Comunale presentate da entrambi gli schieramenti, che vede al centro Arcigay Cremona, “colpevole” di aver “distribuito” preservativi ai visitatori del Salone dello Studente. Nello stand (a pagamento) allestito presso il Salone dal 15 al 17 novembre 07 Arcigay Cremona ha portato all’attenzione dei visitatori – principalmente studenti ed educatori – i temi della sessualità consapevole e responsabile, della promozione del rispetto, della lotta all’omofobia. Non tutt* sembrano però aver recepito…

da La Provincia di Cremona del 30/11/2007

Signor direttore,

scrivo per replicare alla Signora Piccioni, che ad onor del vero nessuno ha fatto tacere fino ad ora, dato che, se non vado errato, sono state pubblicate ben tre sue lettere nel giro di dieci giorni. Ci tengo a specificare che parlo a titolo personale.
Prima di tutto: lei è un po’ sfortunata Signora, perché si rivolge a un giovane ventitreenne che da almeno sei anni fa volontariato nei più svariati settori e non ha certo bisogno delle colonne di un quotidiano per farsene un vanto, quindi le è andata male. Le sfugge inoltre che l’associazione di cui faccio parte non ha fini educativi, quantomeno non nel senso che intende lei, dunque non si preoccupi, non facciamo opera di proselitismo cercando di “omosessualizzare la scuola”, ciò che, come lei ben saprà, poco tempo fa dichiarò l’onorevole Volonté dell’Udc. Vede Signora, lei non mi conosce di persona e meglio avrebbe fatto a continuare a rivolgersi all’associazione che “rappresento” e della quale non sono un’incarnazione, ma sono sicuro che io non le piacerei per il semplice fatto di non vergognarmi di essere omosessuale e vivere tranquillamente anche questa parte della mia vita. Lei, e poche altre persone ancora per fortuna, vi battete contro questo, al punto di affermare il falso, ciò che non avete visto, ad esempio che il sottoscritto abbia distribuito preservativi a bambini delle scuole elementari al salone dello studente . Per quanto riguarda il merito delle questioni (affettività, sessualità, prevenzione e quant’altro) non ho problemi a confrontarmi con lei, lo faccio da tempo e in modo civile, magari si informi meglio anche su questo. In caso contrario di solito sono il tempo e la storia a dire qualcosa, ho il sentore che, nonostante tutto, lei e chi si erige in difesa del cattolicesimo più integralista e anacronistico delle società occidentali contemporanee, abbiate intrapreso un lungo vicolo cieco.

Lorenzo Lupoli


da La Provincia di Cremona del 22/11/2007

CREMONA. CASO PROFILATTICI, PRO E CONTRO
Lettere, interventi e prese di posizione

Continua a far discutere il caso dei profilattici distribuiti durante il Salone dello Studente, svoltosi la settimana scorsa, allo stand dell’Arcigay. Si susseguono interventi e lettere. Con le opinioni più disparate.

Gigi Cappellini, presidente Cisvol. «Osservando i grandi numeri che hanno suggellato anche quest’anno il successo dell’iniziativa del Salone dello Studente, sottolineo la felice presenza di molte organizzazioni di volontariato. Un intero settore del Salone, infatti, è stato riservato al mondo della solidarietà e alle attività di promozione e difesa dei diritti per sottolineare l’importanza del tema centrale sposato dal Salone dello Studente 2007 nell’Anno europeo delle Pari opportunità per tutti. Con la propria presenza al Salone, le associazioni di volontariato hanno lanciato ai giovani un segnale di speranza e dimostrato come sia possibile creare legami di solidarietà e lavorare per la coesione sociale. Una parte del mondo politico non sembra aver colto l’ampiezza di questa iniziativa e ha preferito ingigantire uno dei particolari al centro delle polemiche di questi giorni. Siamo convinti della piena disponibilità al dialogo dell’Arcigay, come dimostrano anni di attività, e siamo altrettanto convinti che gli stessi fautori della polemica saranno disposti a mutare i toni in un confronto franco e aperto».

Gino Carnesella, consigliere Partito democratico. «Il Salone dello Studente ha rappresentato sicuramente un grande successo di presenze e di proposte. L’introduzione poi delle Parti opportunità quale tema conduttore dell’intera rassegna ci pare sia stata una scelta azzeccata e coraggiosa per le implicazioni che comporta. Finalmente le realtà associative che lavorano quotidianamente sul territorio, su casi e temi estremamente delicati, hanno avuto la possibilità di avvicinare centinaia di ragazzi offrendo loro dispomibilità per successivi incontri. È fondamentale anche la presentazione di percorsi di prevenzione. Il 1° dicembre si celebra la Giornata mondiale della lotta contro l’Aids e ribadiamo l’importanza dell’educazione alla sessualità e dell’informazione secondo criteri e metodi sperimentali mai improvvisati. Se poi, all’interno di una così complessa e per altro ben gestita struttura organizzativa, ci sono state sottovalutazioni di rispettabilissime sensibilità da parte di certuni – perché è esattamente questo che pensiamo sia accaduto nella circostanza emersa – non crediamo che tutto ciò possa in alcun modo offuscare il successo ottenuto dalla manifestazione».

Un lettore. «Il Comune non ha risposto alle questione sollevata. L’accento posto da noi genitori non era sulle legalità della distribuzione dei preservativi ai ragazzini, il punto era il problema educativo e l’inopportunità dello stand dell’Arcigay al Salone dello Studente. Dato il contesto, quale proposta educativa sta dietro? L’educazione è una sfida grande, appassionate e impegnativa. Ai nostri figli occorre fare proposte educative alte, serie e costruttive. Non offrire scorciatoie».

Un altro lettore. «Sono un genitore e sono un’insegnante. Sono indignata da tanto clamore “negativo” su un’iniziativa che da sempre è un’importante occasione per i nostri ragazzi e sono convinta che eventi come questi non vadano altro che sostenuti. Ho collaborato come insegnante con l’organizzazione del Salone dello Studente e so quanta dedizione ci sia nella preparazione dell’iniziativa. Fare prevenzione è un dovere di ognuno di noi, sia come genitori che come istituzioni».


da La Provincia di Cremona del 21/11/2007

CREMONA. CASO PRESERVATIVI, È SCONTRO
Mozione del centrodestra: dalla giunta nessuna risposta L’Arcigay: solo una polemica strumentale per attaccarci 
di Gilberto Bazoli

Si infiamma la polemica sul caso dei profilattici distribuiti allo stand dell’Arcigay durante il Salone dello studente. Sulla vicenda, sollevata da un gruppo di genitori e rilanciata da Giuseppe Ceraso (Partito democratico), prende posizione il centrodestra con una mozione presentata ieri a margine del Consiglio comunale e sottoscritta da tutti i gruppi della Casa delle libertà. La minoranza si schiera a fianco «delle famiglie e degli educatori» che hanno portato alla luce quanto accaduto e criticano l’Amministrazione municipale «che, sollecitata a fornire spiegazioni, si è limitata ad una risposta formale ed anonima – l’Ufficio stampa – sugli aspetti meramente giuridici e organizzativi della questione». Si continua nella mozione: «Proprio oggi (ieri per chi legge, ndr) il Consiglio comunale ha approvato, a maggioranza, il documento ‘Il Comune di Cremona per i bambini e per i ragazzi’ nel quale il sindaco si fa in prima persona garante dei diritti dei bambini e dei ragazzi». Un documento «che viene nei fatti contraddetto e vanificato» da ciò che è successo al Salone dello studente e «che denota un’assoluta mancanza di rispetto per i bambini e i loro genitori». Quindi la proposta al Consiglio comunale perché impegni la giunta «a stigmatizzare apertamente e con decisione» la distribuzione dei preservativi».

Si fa sentire, fornendo la sua versione, uno dei protagonisti dell’affaire, il presidente dell’Arcigay di Cremona, Lorenzo Lupoli: «La polemica sui profilattici è un pretesto per attaccare il nostro esserci al Salone dello studente. Tutto questo ci dispiace ma non ci sorprende: non è certo il primo caso di ostilità nei nostri confronti». Secondo Lupoli, l’Arcigay «si è attenuto al regolamento del Salone dello studente. Lo testimonia il fatto che durante i tre giorni in Fiera la nostra presenza non ha creato problemi agli organizzatori della manifestazione. Non abbiamo distribuito profilattici ma li abbiamo messi a disposizione nel nostro stand. Men che meno sono stati dati ai bambini o indiscriminatamente».

Intanto, il fiume di lettere al giornale è inarrestabile. Uno standista del Salone: «Premesso che non sono omosessuale, ho molto apprezzato l’iniziativa dell’Arcigay. Se i profilattici fossero stati distribuiti da un’altra associazione non saremmo qui a discuterne». Toni simili da un altro lettore: «Ho potuto verificare di persona che la scorta di almeno 200 preservativi allo stand dell’Arcigay era già esaurita alle 9.30. I ragazzi si accalcavano solo con l’egoistica intenzione di ottenere quello che per loro era semplicemente un curioso giocattolo sessuale». Un altro lettore chiede le dimissioni di chi ha sbagliato: «Sono rimasto disgustato dall’attività promozionale dell’Arcigay. Lavoro in una multinazionale a Parma e lì, se la Direzione sbaglia, paga. Gli organizzatori del Salone dello studente hanno utilizzato risorse economiche in modo scellerato e diseducativo. Chi lo ha fatto si dimetta». «Convinto della piena disponibilità al dialogo dell’Arcigay» Gigi Cappellini, presidente Cisvol.


da La Provincia di Cremona del 20/11/2007

CREMONA. PROFILATTICI DELLA DISCORDIA
Distribuiti da Arcigay al Salone dello Studente. Il Comune: non è stato un atto illegale

CREMONA — Diventa politico il caso, sollevato da un folto gruppo di genitori, dei profilattici distribuiti dall’Arcigay al Salone dello studente. Il consigliere comunale del Partito democratico Giuseppe Ceraso ha presentato ieri un’interrogazione in cui chiede alla giunta spiegazioni mentre alcuni genitori e visitatori si sono lamentati attraverso lettere al giornale del fatto che i profilattici sono stati dati anche a ragazzini. L’ufficio stampa del Comune precisa che nella distribuzione non c’è stato nulla di illegale.

SALONE DELLO STUDENTE, BUFERA SUI PROFILATTICI DATI AI RAGAZZI
La polemica. Il Partito Democratico prende le distanze dalla giunta. Arcigay: no comment
di Gilberto Bazoli

Diventa politico il caso, sollevato da un folto gruppo di genitori, dei profilattici distribuiti al Salone dello Studente. Il consigliere comunale del Partito Democratico Giuseppe Ceraso, ha presentato ieri un’interrogazione in cui chiede alla giunta spiegazioni su quanto accaduto durante la tradizionale kermesse, organizzata dall’Amministrazione municipale, svoltasi nei giorni scorsi in Fiera. Un’interrogazione che suona come una critica all’operato della stessa giunta, di cui il PD è il principale sostenitore. “Uno stand integrava la propria proposta integrativa (sic!) omaggiando un delizioso preservativo a tutti i visitatori, anche a quelli poco più che bambini, indiscriminatamente”, ha protestato un lettore. Non meno indignati alcuni genitori, che hanno scritto: “Se i signori dell’Arcigayhanno voluto frasi propaganda (quale?) distribuendo preservativi ai ragazzini che hanno visitato il Salone dello Studente, forse hanno fatto centro. Ma ci domandiamo: quale cultura vi sottende? Quale proposta educativa? Gli organizzatori erano a conoscenza di tale iniziativa oppure è mancata una vigilanza rispetto alle proposte dei vari stand? Siamo amareggiati. Non si tratta di moralismo”. Altre lettere sono arrivate ieri. Le pubblichiamo a fianco insieme con la risposta del Comune. Ora altra benzina sul fuoco da Ceraso. “Alcune lettere – scrive nell’interrogazione – mi spingono come amministratore a chiedere ufficialmente alle istituzioni comunali delle risposte, nell’augurio che dimostrino che al Salone dello Studente non è avvenuto nulla di particolare”. Un augurio a cui  per primo Ceraso dimostra di non credere molto: “Tremila presenze ed un grande entusiasmo – continua – dimostrano che anche quest’anno il salone dello Studente è riuscito. Temo però che tutto questo sia annullato dalla distribuzione dei preservativi, anche ai più giovani. Nel caso le cose siano andate in questo modo, biasimo con forza chi ha permesso questa iniziativa, o chi magari non ha provveduto ad una severa vigilanza”. Poi il discorso diventa più circostanziato: “Chiedo al Sindaco se effettivamente era stato allestito sotto i padiglioni della Fiera uno stand dell’Arci o dell’Arcigay, come risulta dalle lettere al giornale, dove venivano distribuiti profilattici”. Dure le conclusioni: “Se fosse vero, mi permettere di essere ancora più indignato ed amareggiato dei genitori. Non per fare il moralista ma per un’altra ragione: sono certo che non è rivolgendosi a questa associazioni, che utilizzano linguaggi e strumenti così volgari, che si può orientare positivamente il futuro dei nostri ragazzi”. Il Presidente dell’Arcigay Cremona, Lorenzo Lupoli, per ora preferisce non commentare: “Non siamo noi gli organizzatori del salone dello Studente. Attendiamo la risposta del Comune, poi vediamo il da farsi”.

LA RISPOSTA DEL COMUNE

Egregio Direttore, alcune precisazioni in risposta alle due lettere pubblicate domenica 18 novembre sulla distribuzione dei preservativi nell’ambito del Salone dello Studente. Innanzitutto l’Arcigay è stata inserita nella manifestazione in quanto il tema conduttore di quest’anno era quello delle pari opportunità per tutti. Da sottolineare inoltre, a sottolineare l’attualità del tema, il fatto che l’ASL di Cremona abbia promosso, per tutti e tre i giorni del Salone, il laboratorio “Sesso? Sicuro è meglio”, dove gli operatori dell’Azienda hanno incentrato la loro attività sulla prevenzione in campo sessuale. Le visite dei minorenni, nelle giornate di giovedì e venerdì, sono state organizzate alla presenza dei loro insegnanti ed attraverso un coordinamento con le varie scuole, mentre sabato 17 novembre i minori erano accompagnati dai genitori. L’organizzazione del Salone dello studente ha certamente compiti di supervisione, ma i singoli espositori hanno piena autonomia nella gestione dei loro spazi. Si interviene laddove si ravvisano atteggiamenti o comportamenti che esulano dalla legalità. La distribuzione di preservativi non può certo definirsi un atto illegale, se svolta all’interno dello stand assegnato, trattandosi di un prodotto regolarmente in vendita. Se vi è però stata violazione a quanto disposto dal regolamento generale della manifestazione, sottoscritto da tutti i partecipanti, e che vieta tra l’altro la distribuzione di materiale al di fuori dei propri spazi, non sarà più consentita la partecipazione al salone di chi ha violato tali disposizioni. D’altra parte, se gli autori delle lettere pubblicate hanno ravvisato presunte irregolarità o comportamenti a loro giudizio scorretti, avrebbero comunque potuto segnalarli alla segreteria organizzativa che avrebbe svolto subito i necessari accertamenti. In ogni caso al Salone dello Studente possono partecipare, qualora lo richiedano e alle stesse identiche condizioni delle altre organizzazioni, tutte quelle associazioni di volontariato o di genitori che intendono promuovere proprie iniziative rivolte ai giovani in tema di sessualità. Ufficio Stampa Comune di Cremona.

LA LETTERA 1

Egregio Direttore, siamo genitori di alcuni ragazzi che giovedì hanno visitato il Salone dello Studente di Cremona, salone che quest’anno è stato intitolato alla Pari Opportunità. Ci domandiamo: pari opportunità per chi? La pari opportunità offerta è che a ragazzini di 10 e 13 anni venga dato un preservativo? Perché bisogna tener conto che ragazzini di questa età frequentano il Salone …. Ma i signori che si sono presi la “libertà” di un gesto simile avevano un permesso speciale? O l’iniziativa era stata delegata dall’ASL che per quel giorno aveva organizzato colloqui sul sesso sicuro? Non ci risulta che regalare preservativi fosse il gadget dell’iniziativa! Domandiamoci che cos’è offrire “qualità a favore dei giovani” e se c’entra con questo distribuire preservativi a tappeto. Perché il problema di rendere il futuro e la proposta qualitativamente superiore non è quello di rendere le cose facili o di offrire ai giovani di oggi istruzioni per l’uso, ma come diceva Pasolini, cosi forse caro ai nostri amici del preservativo, “il problema è avere occhi e non saper vedere, non guardare  le cose che accadono, nemmeno l’ordito minimo della realtà”. Non pensiamo, infatti, che i giovani di oggi non abbiano la possibilità di comprarsi una scatola di preservativi o abbiamo tabù in materia sessuale (basta accendere la TV o leggere i giornaletti per adolescenti, banalmente univoci riguardo a tematiche e proposte). C’è bisogno di maestri che sappiano far usare loro occhi per vedere che l’ordito minimo della realtà del loro vivere è molto di più di un preservativo e della possibilità di fare sesso sicuro, che le cose che accadono non è che va bene tutto e tutto è ragionevole, per cui è bello solo perché ho voglia di farlo. C’è bisogno di stare con adulti che guardano e propongono una bellezza che si comunica ovunque, perché l’ansia di diventare grandi ha bisogno di compagnia e di ragioni , non di alibi. Così si crescono uomini e non animaletti allo sbando. Noi continueremo con questo metodo, perchè così accade ancora per noi. Alessandra Piccioni, Mauro Bosio, Virginia Bonseri, Davide Testa, Giuseppina Visigalli.

LA LETTERA 2

Egr. Sig. Direttore, e noi che pensavamo che il Salone dello Studente fosse stato pensato e voluto per offrire un orientamento nel mondo della scuola e del lavoro… . Invece accompagnando nostro figlio più grabnde che è alle prese con la scelta della scuola superiore, nel giro fatto tra gli stand delle scuole ci siamo trovati, e lo diciamo con grande rammarico, davanti allo stand dell'”arci-gay” che non solo chiamava i ragazzi (per no so quale orientamento formativo…!)  ma adirittura distribuiva profilattici! Cosa c’entra l’arci-gay in un salone per gli studenti non l’abbiamo davvero capitoe ci è sembrata una provocazione inaccetabile. E’ da considerarsi, forse, una proposta formativa per i nostri figli? L’organizzazione non ha proprio modo di vigilare su ciò che nei vari stand succede e si propone? Ci chiediamo davvero quale sia lo scopo del Salone dello Studente: offrire una serie di proposte per l’orientamento di studio e lavoro o dare la possibilità ad organizzazioni varie di insinuarsi in modo subdolo per promuovere ancora una volta ed in maniera unilaterale un “certo tipo” di cultura? angeloegianmario@fastpiù.it


da La Provincia di Cremona del 18/11/2007

Preservativi agli studenti, che bella educazione!

Caro direttore, Se i signori dell’Arcigay hanno voluto farsi propaganda (quale?) distribuendo preservativi ai ragazzini che hanno visitato il Salone dello studente in questi giorni, forse hanno fatto centro. Ma ci domandiamo: quale cultura vi sottende? Quale proposta educativa? Gli organizzatori erano a conoscenza di tale iniziativa oppure è mancata una vigilanza rispetto alle proposte dei vari stand? Siamo amareggiati! Non si tratta di moralismo! Basta usare la ragione per comprendere che una tale “trovata” non ha avuto proprio senso, soprattutto in un luogo dove abbiamo mandato i nostri figli, per essere orientati riguardo il proprio futuro scolastico. Chiediamo spiegazioni.

Paola Sartirana, Michele Ghisoni, Massimo Lattanzi, Ilaria Geroldi, Cinzia Soregaroli, Alberto Pozzari, Giovanni Maffini, Edi Ruggeri, Laura Anni, Damiano Geroldi