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#NONUNPASSOINDIETRO

Esprimiamo la nostra soddisfazione per la buona riuscita dell’iniziativa di sabato 15 maggio, giornata in cui tutto il Paese si è mobilitato per sostenere l’approvazione del DDL Zan contro l’omobitransfobia, la misoginia e l’abilismo.

Da Aosta a Vittoria (RG), l’Italia rainbow di #nonunpassoindietro

Anche Cremona si è mobilitata con un’iniziativa promossa da Arcigay Cremona ‘La Rocca’ e Comitato Cremona Pride, che si è svolta nel cortile Arci, grazie alla collaborazione e all’ospitalità del Circolo Arcipelago.
Nella prima parte si sono susseguiti gli interventi a cura degli organizzatori, mentre alle 17 c’è stato un flashmob con gli slogan Non un passo indietro e DDL Zan scritti sui cartelli tenuti il alto dai partecipanti.


Dal palco della manifestazione è intervenuto Feraboli Mario che ha presentato il Comitato Cremona Pride, Bellini Stella, consigliera comunale, prima firmataria della mozione approvata in Consiglio Comunale a sostegno della legge, Noci Claudia, Presidente di Arci Cremona.

Le conclusioni sono state di Lupoli Lorenzo, Presidente Arcigay Cremona che ha ribadito l’importanza di questa lotta per l’approvazione di una norma di civiltà. Il DDL Zan, approvato dalla Camera dei Deputati nel novembre dello scorso anno, è in attesa di essere discusso al Senato nonostante l’opposizione delle destre e dei movimenti integralisti.
Per questo – ha concluso Lupoli – noi non faremo un passo indietro.

SCIOPERO GLOBALE TRANSFEMMINISTA: NOI CI SIAMO

Scioperare dal genere e dai generi per noi significa ribellarci alle ste-reotipizzazioni binarie ma anche mettere in discussione i privilegi ma-schili e la misoginia delle nostra stessa comunità prendendo le distan-ze da posizioni escludenti e discriminatorie nei confronti delle donne trans* (TERF) e delle sex workers (SWERF).

Scioperare dal lavoro produttivo e riproduttivo per noi vuol dire ribel-larsi alla maternità imposta difendendo il diritto all’aborto libero, sicuro e gratuito, rimettere al centro il diritto al desiderio e al piacere, ma an-che distinguere tra genitorialità e maternità, rifiutando ogni forma di sovradeterminazione delle donne.

La nostra comunità conosce la violenza che ti costringe a scappare di casa, che ti tiene sotto ricatto al lavoro, la violenza dello stigma agito sui nostri orientamenti, sui nostri corpi non conformi, sulle nostre iden-tità non binarie, sulle nostre famiglie non riconosciute e tutelate pie-namente, sulle nostre relazioni non normate.

Sentiamo sulla nostra pelle la percezione di “minus” che ha a che fare con l’essere donna, lesbica, bisex, trans*, queer, intersex, sex worker, diversamente abile e migrante.

Proprio per questo, a chi pensa di poter rimettere le donne e le sogget-tività LGBT*QIPA+ “al proprio posto”, noi rispondiamo che #LOTTO-MARZO allo SCIOPERO GLOBALE TRANSFEMMINISTA ci saremo tutte, Non una di meno.

ARCIGAY – RETE DONNE